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Università, linee guida: ripartire in sicurezza

Università, linee guida: ripartire in sicurezza

Ammettiamolo: ad eccezione dei quarantacinquenni sale e pepe nostalgici delle serate “notte prima degli esami” o dei neolaureati da poco approdati al fantasmagorico mondo del lavoro , chi di noi avrebbe mai potuto pensare che sarebbe arrivato anche il giorno in cui avremmo avuto nostalgia dell’università?

Strano, ma vero. Infatti, malgrado durante il periodo caldo dell’emergenza provocata dalla diffusione del Covid-19 le attività didattiche siano proseguite in modalità telematica. Con la conclusione della bella stagione e l’abbassamento dei contagi è comprensibile la crescente voglia di ritorno alla normalità nelle aule universitarie espressa da molti studenti. D’altro canto, quale altro mese è più appropriato di settembre per poter affrontare il tema del rientro?

Dunque, al fine di riprendere le attività didattiche in tutta sicurezza, sono state predisposte alcune linee guida comportamentali da rispettare all’interno degli atenei italiani.

Innanzitutto occorre tenere presente che, poiché è essenziale evitare ogni sorta di assembramento, in tutta l’area e i locali universitari deve essere rispettata la distanza interpersonale di almeno 1 metro e che, con lo stesso proposito, la capienza delle aule è stata ridotta del 50%. Un margine di tolleranza elevato del 10% è stato però previsto per le cosiddette “aule ad anfiteatro”, nelle quali le lezioni possono svolgersi con maggiore tranquillità proprio per via dell’ampiezza che queste naturalmente presentano. I posti in cui sarà vietato accomodarsi saranno segnalati con degli appositi adesivi che inviteranno lo studente a scegliere una diversa e più sicura postazione. Attenzione però! L’ingresso in aula non è libero. Per poter seguire le lezioni sarà infatti necessario scegliere e prenotare il corso che si intende seguire mediante l’App propria di ogni ateneo comodamente scaricabile da ogni studente sul proprio smartphone o tablet.

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E l’altra metà degli studenti? Niente paura! Tutti gli atenei italiani hanno infatti fornito ampie rassicurazioni riguardo alla contemporanea prosecuzione della didattica online per tutti gli studenti impossibilitati a prenotare la lezione attraverso l’App o semplicemente per tutti coloro che, risiedendo in una città diversa da quella universitaria, possano riscontrare problematiche nella mobilità. Le lezioni in modalità remoto saranno inoltre garantite anche per tutti quei soggetti che, versando in particolari condizioni di salute, facciano parte delle cosiddette categorie “fragili” e dunque maggiormente esposte al rischio di contagio.

All’ingresso di ogni spazio interno e in prossimità delle aree ristoro verranno collocati dei dispenser di gel igienizzante da utilizzare nel corso della permanenza in ateneo, e in particolare prima e dopo l’utilizzo dei servizi igienici e dei distributori automatici di snack e bevande.

Inoltre, il flusso degli studenti in ateneo sarà regolamentato mediante l’utilizzo di segnaletiche da pareti o da pavimento che indicheranno quale sia il percorso più idoneo da intraprendere per permettere che gli spostamenti da una parte all’altra della struttura avvengano in sicurezza e con le dovute attenzioni volte a ridurre il più possibile i contatti ravvicinati.

Last but non least, non dimentichiamoci dell’immancabile mascherina, nostra fedele compagna degli ultimi mesi: è obbligatorio indossarla non appena si fa ingresso in ateneo e per tutto il tempo della permanenza nell’edificio, compresa l’intera durata delle lezioni. Un’eccezione in questo caso sarà fatta per i docenti, i quali potranno esserne dispensati dall’utilizzo limitatamente allo svolgimento delle spiegazioni.

Infine, va detto che il buonsenso e la collaborazione di ognuno giocano un ruolo fondamentale: visto che non è stata disposta la misurazione della temperatura da parte del personale universitario, è fatto assoluto divieto di ingresso a tutti coloro che siano risultati positivi al Covid-19 oppure siano stati collocati in quarantena dall’autorità sanitaria e a chiunque presenti sintomi influenzali e febbre oltre i 37.5° C.

E con questo è tutto. Nonostante questo rientro scandito da mascherine e da saluti “gomito a gomito” abbia sicuramente un sapore diverso dagli altri, ci auguriamo di poter ritornare presto alla normalità, popolando le nostre università come abbiamo sempre fatto!

LEGGI ANCHE: “Affitti per studenti e Coronavirus: si può non pagare l’affitto?

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