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La guida completa al Canone Concordato

La guida completa al Canone Concordato

Il canone concordato è una modalità di contratto di locazione che prevede una serie di vantaggi fiscali sia per il proprietario dell’immobile che per l’inquilino. Ma cosa esattamente significa canone concordato e come funziona? In questo articolo, esploreremo in profondità il concetto di canone concordato, i suoi vantaggi, i requisiti necessari e le differenze con la cedolare secca.

1. Che cos’è il canone concordato?

Il canone concordato è un tipo particolare di contratto di locazione che prevede un canone di affitto concordato tra le parti e stabilito in base agli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini. Questo tipo di contratto offre benefici fiscali tanto all’inquilino quanto al proprietario e, pertanto, si presenta come una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti.

1.1 Canone concordato: la definizione

Per canone concordato si intende quindi il contratto di locazione in cui l’importo del canone di affitto è determinato entro un range specifico, stabilito dagli accordi territoriali tra le organizzazioni di proprietari e inquilini. Il proprietario dell’immobile non può quindi scegliere liberamente il prezzo dell’affitto, ma deve fissarlo tenendo conto di questo intervallo predefinito.

1.2 Canone concordato: durata e rinnovo

La durata di un contratto di locazione a canone concordato è definita dalla legge. In particolare, prevede una durata minima di tre anni, a cui si aggiunge una proroga automatica di due anni, a meno che non intervenga una disdetta nei termini stabiliti dal contratto stesso. Al termine di questo periodo, le parti possono decidere se rinnovare ancora il contratto oppure se concluderlo.

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2. Come funziona il contratto a canone concordato?

Il funzionamento del contratto a canone concordato è regolato dalla legge n. 431/1998. Questa legge stabilisce le regole per la stipulazione del contratto, i requisiti necessari, la durata e le modalità di rinnovo.

2.1 Requisiti del contratto a canone concordato

Per stipulare un contratto a canone concordato, sia il proprietario che l’inquilino devono rispettare alcuni requisiti. In primo luogo, sia il locatore che il conduttore devono essere persone fisiche e l’immobile deve essere destinato a uso residenziale, escludendo quindi l’uso per attività d’impresa, arti e professioni.

2.2 Come funziona la cedolare secca nel canone concordato

Uno dei principali vantaggi del canone concordato è l’opzione di scegliere la tassazione agevolata con la cedolare secca al 10% anziché la tassazione ordinaria Irpef. La cedolare secca è un regime fiscale sostitutivo dell’Irpef che prevede un’aliquota fissa del 10% sul reddito da locazione. Questa opzione deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate al momento della registrazione del contratto.

3. Le agevolazioni fiscali del canone concordato

Il contratto a canone concordato offre significative agevolazioni fiscali sia per il locatore che per il conduttore.

3.1 Agevolazioni per il locatore

Il locatore che opta per un contratto a canone concordato può beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali. In particolare:

  • Può optare per la cedolare secca al 10%, un regime fiscale sostitutivo dell’Irpef che permette di risparmiare notevolmente sulle imposte.
  • La base imponibile per il calcolo dell’Irpef è ridotta del 30%.
  • Se l’immobile è locato a canone concordato, si può beneficiare di una riduzione IMU e TASI.

3.2 Agevolazioni per l’inquilino

Anche l’inquilino che sceglie un contratto a canone concordato può accedere a delle agevolazioni fiscali. In particolare, può beneficiare di una detrazione fiscale fino a un importo massimo di 495,80 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, e di 247,90 euro se il reddito complessivo è superiore a tale importo ma non superiore a 30.987,41 euro.

4. Canone concordato e cedolare secca: le differenze

Il contratto a canone concordato e la cedolare secca sono due strumenti che possono essere utilizzati insieme per ottenere importanti vantaggi fiscali. Ma che differenze ci sono tra i due?

4.1 Canone concordato

Come abbiamo visto, il canone concordato è un tipo di contratto di locazione che prevede un canone di affitto concordato tra le parti e stabilito in base agli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini. Questo tipo di contratto offre benefici fiscali tanto all’inquilino quanto al proprietario.

4.2 Cedolare secca

La cedolare secca, invece, è un regime fiscale sostitutivo dell’Irpef che prevede un’aliquota fissa del 10% sul reddito da locazione. È un’opzione disponibile per tutti i contratti di locazione, non solo quelli a canone concordato.

5. Contratto di locazione a canone concordato: vantaggi e svantaggi

Come ogni scelta, anche il contratto di locazione a canone concordato presenta dei pro e dei contro. Vediamoli nel dettaglio.

5.1 Vantaggi del canone concordato

I vantaggi del canone concordato sono principalmente di natura fiscale:

  • Vantaggi fiscali per il locatore : il locatore che opta per un contratto a canone concordato può beneficiare della cedolare secca al 10% e di una riduzione IMU e TASI.
  • Vantaggi fiscali per l’inquilino : l’inquilino che sceglie un contratto a canone concordato può beneficiare di una detrazione fiscale.

Inoltre, il canone concordato offre una maggiore certezza nella gestione del rapporto locatizio.

5.2 Svantaggi del canone concordato

D’altra parte, il canone concordato presenta anche alcuni svantaggi:

  • Meno libertà per il locatore : il locatore non può scegliere liberamente l’importo del canone di locazione, ma deve attenersi ai limiti stabiliti dagli accordi territoriali.
  • Durata fissa del contratto : il contratto a canone concordato prevede una durata minima di tre anni, a cui si aggiunge una proroga automatica di due anni. Questo può essere un vincolo sia per il locatore che per l’inquilino.

6. FAQ sul canone concordato

6.1 Come funziona il contratto a canone concordato?

Il contratto a canone concordato è un tipo di contratto di locazione che prevede un canone di affitto concordato tra le parti e stabilito in base agli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini. Questo tipo di contratto offre benefici fiscali tanto all’inquilino quanto al proprietario.

6.2 Che differenza c’è tra canone concordato e cedolare secca?

Il canone concordato è un tipo di contratto di locazione, mentre la cedolare secca è un regime fiscale. Il contratto a canone concordato prevede un canone di affitto concordato tra le parti e stabilito in base agli accordi territoriali. La cedolare secca, invece, è un regime fiscale che prevede un’aliquota fissa del 10% sul reddito da locazione.

6.3 Quanto si paga canone concordato?

L’importo del canone concordato viene stabilito in base agli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini. L’importo può variare in base alla zona in cui si trova l’immobile e alle sue caratteristiche.

6.4 Qual è la differenza tra canone libero e canone concordato?

Il principale punto di differenza tra canone libero e canone concordato riguarda la determinazione del canone di locazione. Nel contratto d’affitto a canone libero, le parti sono libere di stabilire autonomamente l’importo del canone. Nel contratto a canone concordato, invece, l’importo del canone è stabilito in base agli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini.

6.5 Quanto dura il canone concordato?

Il contratto a canone concordato prevede una durata minima di tre anni, a cui si aggiunge una proroga automatica di due anni, a meno che non intervenga una disdetta nei tempi stabiliti dal contratto stesso.

6.6 Chi fa il calcolo del canone concordato?

Il calcolo del canone concordato viene effettuato in base agli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini. Questi accordi stabiliscono la fascia di prezzo entro la quale deve rientrare il canone di locazione.

6.7 Come si calcola l’importo di un affitto a canone concordato?

L’importo di un affitto a canone concordato si calcola rispettando i limiti minimi e massimi stabiliti dagli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini. L’importo può variare in base alla zona in cui si trova l’immobile e alle sue caratteristiche.

6.8 Quali Comuni possono fare il canone concordato?

Tutti i Comuni in Italia possono stipulare contratti di locazione a canone concordato. Non è più necessario che l’immobile si trovi in un Comune ad “alta tensione abitativa”.

6.9 Quali sono gli immobili locati a canone concordato?

Gli immobili locati a canone concordato possono essere di vario tipo, purché siano destinati a uso residenziale. Sono esclusi gli alloggi dell’edilizia popolare pubblica, gli immobili di pregio appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e le case di villeggiatura adibite a foresteria o per usi transitori.

6.10 Qual è il contratto di affitto più conveniente per il locatore?

Il contratto di affitto più conveniente per il locatore dipende da vari fattori, tra cui le esigenze del locatore, l’ubicazione dell’immobile e la situazione del mercato immobiliare. Tuttavia, il contratto a canone concordato può rappresentare un’opzione vantaggiosa, grazie alle agevolazioni fiscali che offre.

7. Conclusione

Il canone concordato rappresenta un’opzione vantaggiosa sia per il locatore che per il conduttore. Offre significative agevolazioni fiscali e permette di stabilire un canone di locazione in base agli accordi territoriali tra le principali organizzazioni di proprietari e inquilini. Sebbene presenti alcune limitazioni, come la durata minima del contratto e la mancanza di libertà nel fissare l’importo del canone, il canone concordato può rappresentare un’opzione interessante per mettere a reddito un immobile.

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