Diceva Federico Fellini parlando del Palio:
“Voi a Siena avete questa cosa preziosa, ed è singolare come nel conflitto delle Contrade vi sia la vostra unione. Tutto il mondo si sfalda e voi siete qui con la vivezza di questi riti e con fedeltà ai secoli. Credo sia l’unico esempio in Italia. C’è una sorta di cordone misterioso fra voi ed i Senesi di tutte le epoche”
Fellini non fu il primo nè l’ultimo a subire il fascino di questo evento che rappresenta l’anima della città.
Vivere a Siena significa anche cercare di vivere il Palio nel miglior modo possibile: è inutile porsi domande quando le risposte, da secoli, non ci sono. Da quando mettono il tufo in piazza si respira un’affascinante atmosfera di mistero e di eccitazione. La città prende vita. Lo studente che durante tutto l’anno vive Siena si trova di colpo in un’altra realtà: l’atmosfera muta, le facce sono diverse, i contradaioli indossano il fazzoletto che li identifica nella loro contrada, intere generazioni non parlano altro che di cavalli e fantini, e la città si ferma. Il turista, in pochi giorni, non riesce a percepire la nuova identità che la città assume. Lo studente non può farne a meno.
All’improvviso siamo tutti spettatori di un evento magico, folla in piazza del campo durante il palio che vede le sue radici in secoli di storia e il suo futuro nel mantenimento delle proprie tradizioni ad ogni costo. Il presente è dentro al fremito del cuore di ogni contradaiolo nel momento in cui, nel silenzio più assoluto, entrano i 10 cavalli dall’Entrone e vanno verso il canape pronti per partire.
La ragione si perde durante i tre giri di piazza e lascia spazio a grida o a lacrime dopo lo sparo del mortaretto, che indica la fine della corsa. Piano piano la piazza si svuota, e allo spettatore, che deve per forza rispettare i ritmi frenetici e incomprensibili di questo avvenimento, non resta che tacere (mai parlare a sproposito o lasciarsi andare a commenti sarcastici) e osservare i festeggiamenti della contrada che ha vinto il Palio.
Ben presto l’atmosfera gioiosa e di dolce follia avvolgerà anche lui. La sera sarà d’obbligo andare al museo e alla chiesa della contrada vittoriosa per bere vino e partecipare all’esultanza dell’unica vincitrice del Palio, il drappo di stoffa dipinto per cui si piange, si ride e ci si appassiona da secoli e nei secoli a venire.
Per vivere al meglio il palio
Il palio di Siena è una rappresentazione storica iniziata nel 1633, ha dei ritmi diversi da quelli dei nostri giorni, ed è opportuno conoscerli per apprezzare al meglio questo evento. Ecco un approfondimento sui ritmi del palio, i momenti da non perdere.
Conoscere i segreti del Palio di Siena è molto importante, sia per stupire i vostri compagni di “avventura”, che per capirne ogni sfumatura. Ecco alcune curiosità sulla manifestazione più famosa di Siena:
- Il palio non è una manifestazione turistica: “…È la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti.”
- A vincere è il cavallo: Chi vince è sempre e comunque il cavallo, che può arrivare al traguardo anche “scosso”, ovvero senza fantino.
- Il Mossiere non assiste al Palio: lascia Piazza del Campo e non assiste mai allo svolgimento della Carriera fino alla fine.
- La Nonna: è la Contrada su cui grava la “Cuffia”, insomma quella che non vince il palio da più tempo.
- La cena della Vittoria: si svolge tra Settembre ed i primi giorni di Ottobre, vi partecipano i rionali ed ovviamente, il cavallo vincitore.
Queste sono soltanto alcune delle curiosità che abbiamo trovato, vi consigliamo di approfondire con questo articolo tutte le curiosità del Palio di Siena.