Affitto

Il contratto ad uso foresteria

Il contratto ad uso foresteria

Il contratto di affitto ad uso foresteria è una particolare forma di contratto di locazione mediante il quale una società di capitali (sia essa una srl o una spa) prende in affitto un immobile da destinare in uso ai propri soci, dipendenti e collaboratori.

L’utilizzo tipico del contratto di locazione ad uso foresteria è quello di una società che si trova ad operare permanentemente o provvisoriamente in una città (ad esempio una banca che ha aperto una nuova filiale, o un’impresa edile ingaggiata per un lavoro di medio-lungo termine) e vuole mettere a disposizione dei propri dipendenti una sistemazione: questo tipo di contratto regola infatti il rapporto fra il proprietario dell’immobile (locatore) e la società (conduttore). Proprio per la natura dell’accordo, la società che sottoscrive un contratto ad uso foresteria si garantisce una certa libertà sugli inquilini che, di fatto, occuperanno poi l’immobile, potendoli “gestire” e cambiare a seconda delle esigenze della società stessa.

Oltre ai vantaggi derivanti da una gestione più flessibile degli inquilini, una sentenza piuttosto recente (la pronuncia n. 470/03/14) ha peraltro sancito l’applicabilità della cedolare secca anche ai contratti di affitto ad uso foresteria e non, come precedentemente interpretato dall’Agenzia delle Entrate, soltanto sui contratti stipulati tra persone fisiche.

Le foresterie universitarie

Anche le Università si avvalgono di forme contrattuali analoghe nella gestione delle foresterie universitarie: residenze adibite alla permanenza temporanea di docenti, studenti e loro parenti, secondo regole (e prezzi) stabiliti dal singolo ateneo.

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Sicuramente un’ottima soluzione per chi è in cerca di una sistemazione temporanea, magari mentre si è alla ricerca di una casa o una camera in affitto (in quel caso, ricordate: un contratto d’affitto regolare è d’obbligo!).

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