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5 WhatsApp che Non Vorresti mai Ricevere dal tuo Coinquilino

5 WhatsApp che Non Vorresti mai Ricevere dal tuo Coinquilino

Bollette salate, tasse, nuovi coinquilini in arrivo: ecco 5 dei molti messaggi che uno studente universitario non vorrebbe mai vedere sullo schermo del proprio cellulare e le relative soluzioni per affrontarli al meglio.

1. Il trasferimento

“Ho deciso: cambio università, mi trasferisco a Bologna!”

Eri sicuro di aver finalmente trovato il coinquilino dei tuoi sogni, che non organizza feste folli e che ogni tanto cucina per tutti.
Perfetto insomma. O forse no.
Già, perché per tutti questi mesi il tuo inquilino stava segretamente affrontando una crisi esistenziale che, alla fine, lo porterà in un’altra città.

Ma come reagire al messaggio WhatsApp più brutto di sempre?

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Ancor prima dell’amaro addio al coinquilino pensa agli aspetti burocratici del cambiamento, leggi il vostro contratto di locazione per sapere quanti mesi di preavviso sono previsti e quindi il tempo che avrai a disposizione per cercare il miglior sostituto possibile.
Ti servirà saperne di più sul “subentro” nei contratti di affitto, le sue modalità e costi, oltre che un dovuto dialogo con il proprietario dell’immobile.

Adesso che hai le conoscenze necessarie, sei pronto per trovare il prossimo “animo affine” pubblicando il tuo annuncio e seguendo le nostre 10 regole per trovare l’inquilino ideale. Buona ricerca!

2. La TASI

“È arrivata la TASI, ma chi la deve pagare?”

Ogni volta che il postino citofona speri sempre che ti stia consegnando il “pacco da giù” (o “da su”), invece è qualcosa da pagare – e non solo bollette: anche vere e proprie tassazioni, come la TASI.

TASI, ovvero “Tassa sui Servizi Indivisibili”, è un contributo da versare pertutti i servizi pubblici di cui usufruiamo (ad esempio la manutenzione e l’illuminazione stradale) e tutti quelli che abitano o possiedono un immobile sono tenuti a pagarla.

Quindi chi paga la TASI, il proprietario o l’inquilino?
Se il contratto d’affitto dura più di 6 mesi deve pagarla anche l’inquilino, ma solo in parte: da un 10 ad un 30% della cifra totale. Il restante importo è di competenza del proprietario dell’immobile.
La TASI varia da un Comune all’altro ed è importante sapere come si calcola e come funziona, oltre che confrontarsi con il proprietario di casa prima di pagare la propria parte.

3. La festa proprio prima del tuo esame

“Ma quando hai l’esame? Ho invitato solo 3 amici, una pizza tranquilla.”

Quando vedi quel messaggio improvvisamente prevedi il futuro, così gli rispondi: “La pizza sarà sicuramente tranquilla, è di voi che mi preoccupo.”
Lui ti rassicura e tu gli credi. Alle 3:00 di notte i tre amici sono diventati dieci e uno di loro è “momentaneamente” sistemato sul tuo letto in attesa di risvegliarsi da un pisolino che assomiglia ad un coma etilico.
Ecco, questo potrebbe essere uno dei 5 comportamenti che ti fanno capire che la convivenza con il tuo coinquilino è arrivata al capolinea.

4. La bolletta del GAS

“È arrivata la bolletta del GAS…”

Quei tre puntini di sospensione alla fine del messaggio WhatsApp ti fanno sospettare che anche la bolletta abbia tre zeri. Com’è potuto accadere?
Sarà colpa della volta che hai lasciato i termosifoni accesi anche di notte, o perché sei andato a casa per le feste di Natale per quindici giorni scordando di spegnere il termostato?

Se questo è il tuo caso, leggi il nostro semplice decalogo per il risparmio energetico che ti insegnerà come ridurre le bollette con pochi accorgimenti; se invece non capisci come possa esserti arrivata una bolletta così alta perché sei attento ai consumi, allora un’autolettura potrebbe essere la soluzione al tuo problema.

Non hai mai fatto un’autolettura?

L’autolettura è la comunicazione dei propri consumi di gas, acqua, luce che può essere svolta autonomamente o da un incaricato a domicilio.
Quando si è studenti universitari è quasi impossibile trovarsi a casa quando l’incaricato fa visita; basterà comunicare la propria lettura online, seguendo le istruzioni che troverete sul sito del fornitore e leggendo sullo schermo del vostro contatore la cifra del consumo effettivo.

Perché fare un’autolettura?

Nelle case che ospitano studenti da molti anni spesso si dimentica o non si da’ peso all’autolettura delle proprie utenze, ritrovandosi in bolletta cifre che non corrispondono ai propri consumi ma a delle stime effettuate sulla base di dati come bollette precedenti, metri quadri dell’abitazione ecc…
Se i consumi che comunicherai saranno inferiori a quelli stimati troverai un rimborso nelle bollette seguenti sotto forma di “sconto” sull’importo dovuto.
Vale la pena controllare: potresti addirittura ricevere qualche bolletta pari a 0!

5. Il “blackout”

“Torna subito a casa, è andata via la luce, ci hanno staccato la corrente!”

È venerdì sera, sei uscito per andare a cena fuori e hai lasciato i coinquilini, magari matricole alla prima esperienza fuori casa, a prepararsi per la serata ma dopo una quindicina di minuti ti chiedono dove hai messo le candeline Ikea perché sono al buio?

Non farti rovinare la serata!
Ecco alcuni step che puoi comunicargli facilmente via telefono:

1. Controlla che nel pannello delle prese di casa tutte le leve siano su, se non lo sono allora alzale.

2. Se la luce non torna indaga su quanti elettrodomestici venissero usati in contemporanea mentre si stavano preparando (piastra, phon, stufa per scaldare la stanza) e chiedi che si limitino a uno o due.

3. Se neppure questo fa tornare la luce, accedi al contatore esterno e alza anche quella leva, che si abbassa in caso di consumo energetico che eccede la soglia massima.

…e buona convivenza!

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